13 Luglio 2016 by Mondo2.0
L’ “Internet pensiero”
Siamo a casa di amici, una serata come tante, il padrone di casa esce dalla stanza giusto un attimo e torna con una scacchiera con tanto di pedine della dama ben posizionate, bianche e nere nel giusto ordine. Al nostro amico squilla il telefono. Torna rapidamente indietro per rispondere.
In quell’attimo ci chiediamo se il nostro amico vuole giocare una partita a dama, è molto che non giochiamo, proviamo a ricordare qualche mossa, specie iniziale, d’apertura, chi inizia bene vince, la prima pedina forse è meglio spostarla da destra verso sinistra.
Pochi, pochissimi di voi, al nostro posto, penseranno in modo diverso, originale. Qualche goloso creativo nell’attesa immaginerà che la scacchiera è in realtà un vassoio e le pedine sono di cioccolata. Altri, persone con cui premettiamo non vogliamo mai in futuro prendere l’ascensore, penseranno che il nostro amico ha portato la scacchiera con l’intento di lanciare le pedine in aria o forse peggio di colpirci con la scacchiera sulla testa, fragorosamente e ripetutamente. Questi soggetti durante la telefonata penseranno a come ripararsi dalla pioggia di pedine o dalla scacchiera.
Ciascuno di noi elabora gli input provenienti dal mondo circostante tramite schemi di pensiero, schemi logici. La scacchiera e le pedine producono uno schema di gioco, una trama basata su regole, movimenti e ragionamenti molto precisi. Il contesto, la casa del nostro amico, ed i protagonisti, noi e il nostro amico, completano il quadro oggetto di valutazione.
Il pensare fuori dagli schemi, l’originalità di pensiero, ci appartiene solo in parte, solo ad alcuni di noi e solo in alcune precise situazioni. Durante gran parte della nostra vita siamo conformi a schemi di pensiero che ci sono stati insegnati o che abbiamo maturato tramite l’osservazione, la concreta esperienza, la replica.
Siamo a casa nostra, collegati ad Internet, apriamo Google e cerchiamo una qualsiasi cosa. Abbiamo di fronte il mono campo dove scrivere, la tastiera, forse il mouse. Anche in questo caso seguiamo uno schema logico. Pochi di noi leggono sequenzialmente la lista risultati esito della ricerca in Google, il nostro sguardo cerca termini familiari, affidabili: wikipedia, amazon, promozioni, lastminute, annunci commerciali. Pochissimi di noi, probabilmente gli stessi che credono che le pedine della dama possono essere di cioccolato, proseguono nell’analisi delle pagine successive alla prima nella lista risultati.
Dalla lista di Google selezioniamo un sito web, come detto quello il cui brand o i cui termini presenti nelle sole due righe proposte da Google, righe successive al titolo, ci sembrano attinenti o familiari. Le due righe proposte da Google per ogni occorrenza sono veramente poche per decidere in modo razionale.
Il sito selezionato offre centinaia di alternative, voci di menu, icone, testi grandi, testi piccoli, immagini e video, vetrine a scorrimento. Anche in questo caso seguiamo uno schema, di fronte a tanta entropia scartiamo automaticamente, non leggiamo tutto sequenzialmente, ci vorrebbe troppo tempo. Cerchiamo singoli termini, ci facciamo attirare dalle immagini o dai titoli e, infine, clicchiamo.
Quanto abbiamo trovato è interessante e lo condividiamo su Facebook, ma sappiamo già che molti dei nostri amici non lo leggeranno. Nessuno ha il tempo di leggere tutto quello che gli amici pubblicano sui social network. Entriamo in Facebook, visivamente, aiutandoci con il nostro mouse o a punta di dito, scorriamo velocemente i post condivisi dai nostri amici, alla ricerca di qualche immagine o di qualche termine più divertente, di tendenza o che semplicemente ha raccolto più “mi piace“. Anche in questo caso seguiamo schemi di lettura e di pensiero finalizzati a semplificare.
Internet ha introdotto nella nostra vita nuovi schemi di pensiero, veloci, selettivi, caustici.
Schemi che ripetiamo sempre più frequentemente.
L’enorme mole di informazioni sta innescando un processo di disinteresse e di scarto massivo, di selezione tramite ripetuti e talvolta banali schemi di fruizione.
L’ “Internet pensiero” segue schemi logici e consuetudini diverse da quelle che viviamo nel mondo reale. Una concezione diversa della frase, dello spazio e del tempo di lettura. Possiamo abbandonare in un istante ciò che stiamo leggendo, non abbiamo vincoli da seguire, non abbiamo obblighi.
Internet fornisce, a ciascuno di noi, la possibilità di dare il proprio personale contributo, di pregio o di nessun valore, permette di vivere gli spazi virtuali, costantemente, di sciogliere l’enorme entropia selezionando solo ciò che intuitivamente riteniamo estremamente necessario o interessante.
Tutti elementi virtuali, concomitanti, che determinano nuovi schemi di pensiero, nuovi modi di ragionare in rete, collettivi o singoli.
Non c’è niente di drammatico o di definitivo in tutto ciò, siamo semplicemente di fronte ad un cambiamento epocale, e globale, che riguarda la nostra specie.
Semplicemente Internet sta modificando il nostro modo di pensare.
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