Bye bye scrittura manuale

Notizia recente, diffusa dal web: Gli studenti finlandesi della scuola primaria, dall’autunno 2016, non utilizzeranno più la scrittura manuale, ne corsivo ne stampatello, ma utilizzeranno una tastiera, durante l’intero percorso di studi.

È una di quelle notizie che per molti di noi, studenti nel ventesimo secolo, risulta scioccante.
Evidenziamo come la nazione promotrice di questa iniziativa è la Finlandia, esempio, assieme alle sue “cugine nordiche” Svezia e Norvegia, per politiche di assistenza sociale, cultura e istruzione.

Ma qual è il quadro d’assieme che sta determinando questo cambiamento?

Proviamo ad analizzare questa conversione verso il digitale per brevi linee, cerchiamo di capire cosa c’è dietro a questo “cambiamento epocale”.

È evidente che l’avvento delle email, della posta certificata, dei servizi istituzionali on line sta, velocemente, riducendo l’utilizzo della carta nel nostro quotidiano. Le comunicazioni ufficiali sono sempre più “virtuali“, avvallate da certificati web altrettanto virtuali.

Alcune tra le principali aziende internazionali, di questo ne siamo certi, hanno di fatto proibito ai dipendenti di portare qualsiasi documento cartaceo al di fuori dell’edificio aziendale, altre, per ora un numero minore, hanno agito a priori proibendo la stampa cartacea di qualsiasi tipo di documento pena licenziamento.

Questo tipo di decisioni, attuate nel nostro quotidiano, accelerano il processo di virtualizzazione/digitalizzazione del nostro lavoro rendendo la scrittura, per noi studenti del ventesimo secolo ora lavoratori attivi, non solo opzionale ma “non gradita” dal punto di vista aziendale.

Anche le istituzioni pubbliche si stanno rinnovando, sentiamo sempre più spesso parlare (ed utilizziamo) strumenti come il certificato elettronico, la patente elettronica, il documento elettronico, la moneta elettronica, la firma digitale, …

Inoltre nel nostro quotidiano, lo ripetiamo quasi in ogni articolo, si sono inseriti strumenti come gli smartphone e le tablet che ci permettono di comunicare tramite una tastiera virtuale, di condividere immediatamente la nostra produzione personale e le nostre opinioni. Nel contempo grazie alle (stesse) tablet e agli e-reader stanno progressivamente aumentando i “lettori digitali” di quotidiani online, riviste ed eBook.

Dal punto di vista tecnologico anche il cloud, inteso come un insieme di servizi e di spazi (virtuali) sempre a disposizione dell’utente, incentiva questa trasposizione del nostro materiale personale, documenti, immagini, video, verso il mondo digitale (non possiamo posizionare fogli di carta sulla nostra “nuvola“!!!)

A conferma dell’attualità del fenomeno di cui stiamo parlando: la deriva della scrittura (e del cartaceo) verso il digitale, il testo presente in una delle ultime hit della cantante Giusy Ferreri: “Avrei voluto scriverti una lettera anche se ormai si usa poco” .

Nonostante queste evidenti premesse, la notizia dell’abbandono della scrittura manuale ci sconcerta molto, la nostra grafia non è solo uno strumento di comunicazione ma è, anche, espressione della creatività personale, dimostrazione del nostro percorso antropologico, esercizio per la nostra manualità, evidenza della nostra sensibilità personale, strumento di trasmissione di tradizioni e valori culturali, …

Prendiamo di nuovo spunto dalla nostra notizia iniziale e raccogliamo la riflessione di Susanna Huhta, della “Association of Native Language Teachers”, la quale afferma che la scrittura tradizionale aiuta i bambini nello sviluppo di abilità motorie e delle funzioni intellettive, opportuno quindi, nel nuovo contesto finlandese, rimpiazzare le lezioni di scrittura con attività didattiche altrettanto espressive come “lavori manuali” e disegni.

Cosa dire, la rivoluzione digitale è in atto, è un fenomeno globale irreversibile che si innesta in un sistema sociale sempre più complesso, interconnesso e frenetico, in fondo molti di noi hanno già abbandonato le biciclette per le cyclette, le corse all’aperto per i tapis roulant, le enciclopedie per i motori di ricerca, i piccioni viaggiatori per i telefoni cellulari, …

Le prossime generazioni “digitali” saranno interconnesse, avranno un network di strumenti virtuali e di contenuti digitali sempre a disposizione, strumenti che indubitabilmente faciliteranno la loro vita e il loro modo di comunicare ma, allo stesso tempo, non potranno provare il piccolo grande piacere di scrivere una lettera d’amore o una poesia di proprio pugno… per questo siamo un pò preoccupati e, allo stesso tempo, ci dispiace un pò per loro…

Mondoduepuntozero


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