Ricominciamo dal … “Metaverso che verrà”

Un anno dopo l’annuncio di “Meta” Zuckerberg ritorna sui propri passi e ci racconta il “Metaverso che verrà”. L’integrazione con uno dei visori più venduti in commercio, la creazione di Meta Quest Pro, rende di nuovo attuale il dibattito sulle esperienze immersive e sul futuro di Internet.

Zuckerberg, ci mette nuovamente la faccia (letteralmente… presentando un video in cui è presente la sua proiezione digitale), anticipa alcune caratteristiche dei nostri avatar, che potranno (sempre in futuro) essere realizzati a nostra somiglianza e recepire, tramite il tracciamento del movimento oculare, le nostre espressioni facciali.

Il tentativo di Zuckerberg di attirare l’attenzione, di precorrere i tempi, è evidente: è necessario, dal suo punto di vista, fermare la diaspora dai Social Network “tradizionali”, è necessario superare i limiti di un utilizzo a sole due dimensioni di Internet, utilizzo che, come detto nel nostro precedente articolo, sta determinando importanti distorsioni in termini d’uso e d’interazione tra gli utenti.

L’accelerazione virtuale descritta è una vera, straordinaria accelerazione in avanti, il “Metaverso che verrà” fornirà infinite opportunità didattiche, meeting online, incontri e turismo virtuale, shopping, eventi live, …

Il “Metaverso che verrà” rivoluzionerà il nostro concetto di intrattenimento, di evento, di esperienza, d’interazione.

Potremmo decidere se essere “qui” o essere, completamente, “altrove”.

Le enormi opportunità, forse non per tutti, forse non più e non sempre gratuite, fornite dal nuovo Internet, metteranno ciascuno di noi davanti ad un bivio, scegliere quante ore passare nel “mondo reale” e quante nel “mondo virtuale”.

Il Metaverso come via di fuga dalle difficoltà del mondo reale?
Un luogo dove dare vita ai nostri sogni?

A pensarci bene la stessa Internet, così com’è oggi, è conseguenza della nostra necessità di comunicare, di dire la nostra opinione, di evadere dal nostro quotidiano, di superare gli input, passivi, forniti dai media tradizionali.

Ma Internet oggi ha perso buona parte della sua imprevedibilità, spesso mantiene un alto grado di interesse e partecipazione da parte degli utenti con opinioni e atteggiamenti polarizzati.
Il testo scritto, le fotografie, i brevi video non sono più sufficienti…

Come un grande parco giochi Internet ha necessità di nuove attrazioni per attirare visitatori.

Forse il secondo livello di Internet, il Metaverso, così come il secondo livello di un videogioco, sarà un eden in grado di offrire emozioni in un contesto virtuale talmente realistico da apparire ai nostri occhi reale e allo stesso tempo accondiscendente verso le nostre personali necessità e fantasie.

Un contesto multimediale, totalizzante e coinvolgente.

Inoltre la nostra presenza, costante, assorta, emotiva, negli spazi virtuali, permetterà di raccogliere molte più informazioni su di noi, Big Data che faciliteranno il coinvolgimento, l’interazione e, soprattutto, la vendita di servizi ed emozioni al nostro avatar.

Non dubitiamo che, come annuncia Zuckerberg, il “Metaverso che verrà” cambierà ulteriormente, nuovamente, le nostre abitudini, inciderà sulla nostra mobilità, sulla capacità di interagire nel mondo reale, sul nostro dinamismo, sulla fisicità dei rapporti, rivoluzionerà completamente il mondo del lavoro.

Ma allo stesso tempo siamo convinti che il “Metaverso” non è proprio dietro l’angolo, lo dimostra il fatto che, ad un anno del primo annuncio, si parla di sperimentazione, di beta tester, vediamo le prime immagini in brevi video, ma non è stato presentato ancora nulla. Le principali Metacomunità social virtuali hanno ancora carattere sperimentale, catturano l’attenzione solo di una specifica tipologia di pubblico, spesso giovanissima e disposta a sperimentare.

Non basta utilizzare un termine di tendenza come “Metaverso”, avviare un web trend globale, per iniziare una nuova era di Internet.

Viceversa, guardandoci attorno, pensiamo alla realtà immersiva, al Metaverso, come ad un traguardo tangibile, vediamo videogiochi sempre più realistici e coinvolgenti, esperienze d’uso in ambito turistico e culturale di tipo immersivo, talvolta caratterizzate dall’utilizzo di visori, hardware più efficienti e a minor costo, nuove straordinarie sperimentazione in ambito medico e, in generale, percepiamo una maggiore consapevolezza digitale.

Il dado è tratto, il traguardo da raggiungere è ben definito, il percorso ancora incerto: il nuovo Internet sarà multimediale, il “Metaverso che verrà” cambierà il nostro rapporto con il mondo virtuale e inciderà in modo irreversibile sui nostri comportamenti nel mondo reale.

Dobbiamo solo pazientare, dopodiché non riusciremo più a farne a meno.

Mondoduepuntozero