Addio lista risultati di Google, ci aspetta tutt’altro

Immaginate di andare dal medico, raccontate i vostri sintomi e, in cambio di una costosa parcella, ottenete semplicemente una lista di rimedi, con dei link da cliccare e approfondire, non una parola, non un parere, non un sorriso, non un consulto. Una semplice lista in formato A4 eventualmente scaricabile in formato PDF.

Ora immaginate di andare in un’agenzia viaggi, anche in questo caso raccontate gli obiettivi, la composizione della famiglia e la vostra vacanza ideale e, in risposta, ottenete nuovamente una lista in formato A4.

In questi due esempi è evidente che la comunicazione, l’empatia, il vis a vis, sono molto importanti, ad esempio per facilitare una diagnosi, per interpretare una necessità o un bisogno.

Ne consegue una considerazione lapalissiana, approfondire di persona argomenti facilita il raggiungimento degli obiettivi, permette di creare una connessione, immedesimazione tra le parti.

Certo la lista della spesa per il supermercato è molto comoda, le prescrizioni mediche, talvolta in sequenza, mettono ordine, i biglietti aerei e la documentazione per il check-in sono indispensabili; ma queste “liste” rappresentano il punto di arrivo di un processo di comunicazione, di un percorso, non il punto di partenza né tantomeno l’unico mezzo per raggiungere i nostri obiettivi. A maggior ragione se non siamo pienamente consapevoli del traguardo che vogliamo raggiungere, come nei due esempi iniziali.

Per questo, per questi semplici motivi, le personalità sintetiche, gli agenti conversazionali A.I., sostituiranno, nel prossimo, breve, periodo i motori di ricerca e le liste risultati.

La SERP Search Engine Result Page, primo significativo esempio di servizio globale, totalitario, in Internet, in grado di fornire una risposta ad ogni quesito è destinata a lasciare il passo, semplicemente perché parlare è, nella maggioranza dei casi, molto più semplice, utile ed efficace, che scrivere o leggere.

E pensare che Google mi è sempre sembrato uno straordinario punto di arrivo, per la convergenza delle informazioni, per la sua capacità di fornire risposte in tempi rapidi e, soprattutto, per la sua veste grafica, minimale. Quella straordinaria pagina bianca sempre a nostra disposizione, uno spazio all’apparenza completamente vuoto ma infinitamente ricco di contenuti.

Invece oggi, dopo avere conversato amabilmente con più di un servizio di A.I., ho la percezione di essere al successivo livello del videogame, dove la conversazione sostituisce la redazione e la lettura dei testi.

Improvvisamente l’interfaccia Google mi suona come qualcosa di vecchio, complicato da utilizzare e da navigare, non più al passo con i tempi.

Non voglio una lista di occorrenze da cliccare, voglio una risposta per me, adatta a me e, eventualmente, una seconda risposta ed un secondo approfondimento, sempre “ad personam”.

Voglio una descrizione, una narrazione della “mia” soluzione, voglio un perché, un quando, un come, un chi. Tutto nella stessa, brevissima, immediata ed efficiente, conversazione.

Voglio decidere il tono di voce della personalità digitale con cui mi confronto, definire il suo look, la lingua in cui comunicare, il suo livello di umorismo e di sarcasmo, il taglio di capelli, l’orientamento politico, persino i tatuaggi.

Voglio qualcuno che mi ascolti e che, senza dover utilizzare la tastiera, anche in movimento, riesca ad intercettare i miei bisogni.

Voglio comprare un biglietto aereo, prenotare un concerto o un B&B, scegliere un libro da leggere, iniziare una nuova serie in streaming, definire una playlist musicale, prenotare una visita medica, cercare un nuovo lavoro, … sempre, esclusivamente, tramite la mia voce.

Mi sento come un manager di successo, utilizzatore di BlackBerry che, improvvisamente, ha perso interesse per il suo costoso telefono, prima status symbol per interattività e design, poi, improvvisamente, repentinamente e definitivamente, sorpassato dal primo iPhone che include la tastiera nello schermo.

A sostegno di queste mie affermazioni ci sono non solo i progressi nei servizi A.I., con agenti conversazionali espressivi, sempre più abili ad imparare dai propri errori, capaci di gesticolare, sorridere, accigliarsi, … troviamo le attuali modalità d’uso della Rete, con utenti sempre più impazienti, veloci, compulsivi, poco disponibili a leggere sequenzialmente.

Condizioni che hanno portato l’utilizzo della SERP Google all’estremo, con il 90% dei click che avvengono a fronte dei primi tre risultati proposti; spesso solo il primo link in lista viene attenzionato dagli utenti.

Se una lunga lista non ci interessa, se una breve lista non ci interessa, forse meglio chiarirci tramite una chiacchierata con un agente digitale, una personalità sintetica.

Un amic* sempre a nostra disposizione.

Siamo punto e accapo, ci avevo messo anni per convincervi dell’impatto dei social media (ne vediamo gli effetti nella polarizzazione di ogni argomento o fatto, in Rete e nel mondo reale), per persuadervi che il motore di ricerca era un passaggio obbligato per ogni approfondimento in Internet, ora devo convincervi del fatto che ogni interfaccia, ogni elemento di design sarà fortemente rivisto, sostituito da agenti conversazionali, da PNG, personaggi non giocanti.

Nessuno oggi ha più voglia di leggere Guerra e Pace in formato PDF, nessuno, fra poco tempo, forse due anni o poco più, vorrà scorrere una lista risultati online, né vorrà scrivere in un mono campo.

Inoltre, questa nuova generazione di agenti digitali, personalità sintetiche, modificherà radicalmente il modo di conversare in Rete, gli agenti forniranno risposte pacate e gentili, contribuiranno ad abbassare i toni divenuti spesso irragionevoli, spiegheranno in molti modi, educatamente, nel rispetto dell’ EU Artificial Intelligence Act, in tutte le lingue.

Un avviso ai programmatori: se state progettando un servizio che fornisce una lista risultati cospargetevi il capo di cenere, chiedete umilmente scusa in Rete, resettate il disco e ricominciate tutto d’accapo, siete ancora in tempo.

Addio lista risultati, addio pulsanti e noiose form, addio menu, addio click,
addio SERP di Google!

A breve non ci sarà più spazio per voi in questo acceleratissimo, contraddittorio Mondo 2.0.

Mondoduepuntozero

Ovviamente anche Google riadatterà la sua interfaccia tramite Gemini o altro.