Passo le ore a aggiornare una pagina solo a vedere chi mi ama e chi no

Passo le ore a aggiornare una pagina solo a vedere chi mi ama e chi no
Bruciano gli occhi, lo schermo mi lacera, guardo la vita attraverso un oblò.

Siamo nel mezzo della canzone “Correre” di Marco Anastasio.
Anastasio per tutti da quando ha vinto XFactor, o forse da prima, chissà.

Le canzoni citano sempre più spesso Internet, tormentoni estivi o rap malinconici poco importa. L’importante è emozionare, difficile farlo senza riferirsi al nostro spazio più emotivo e sociale, la rete. Ma il rapporto tra la musica, italiana e internazionale, e internet è molto di più.

Spesso citiamo le chat come lo strumento che ha accelerato la nostra capacità di lettura, ridotto il nostro livello di attenzione. Queste dinamiche “hyperventilate” connotano anche la nostra capacità di ascolto musicale. La musica melodica sta progressivamente accelerando, la voce è sempre più in secondo piano. I link ipertestuali presenti nei Siti web, gli stessi che ci permettono di saltare da pagina a pagina,  si trasformano in testi rap o trap. In metafore, in trame pungenti.

L’ipertesto, il link, a contatto con l’aria, nel mondo reale, diventa rap, diventa trap.

La costruzione di testi nelle nostre chat, WhatsApp e Facebook Messenger, segue un percorso analogo. Frasi brevi, commenti, domande e risposte in sequenza, secondo una metrica “facsimile” a quella di un testo rap. Alterniamo parole e concetti, in modo rapido. Così facendo costruiamo in rete il nostro flow, il nostro stile. Pensiamo rap.

La rete è anche il luogo dove la musica si è dematerializzata, si è liberata del device, dei CD, dei DVD.  La musica, primo contenuto di massa disponibile one click, da sempre nell’aere, grazie al suo peso specifico, ha raggiunto per prima il cloud.

La musica ed i testi di Anastasio sono frutto del suo talento, della sua capacità di costruire una trama complessa  tra ciò che pensa e le sue emozioni, della sua malinconia da trapper, ma anche frutto di questo tempo, del suo tempo.
Non a caso è la rete ad averlo incoronato vincitore di XFactor, non a caso è la rete a acclamarlo tra i protagonisti della musica attuale, con milioni di click su YouTube o Spotify.

E’ proprio vero, passiamo ore su una pagina web, cerchiamo consensi, sfogliamo le emozioni degli altri, pubblichiamo la nostra vita. Il rito dello scambio del segno di pace che caratterizza la santa messa si è tramutato nello scambio dei “mi piace” in rete. Stringiamo mani virtuali nel tentativo di trovare vero affetto.

Tutto è avvenuto velocemente, improvvisamente, definitivamente, quasi per caso. Come il successo di Marco Anastasio, uomo qualunque sino a qualche mese fa. Cantante di successo oggi.
Così, quasi per caso, nel Mondo 2.0 la musica è arrivata tra le nuvole, in cloud, in rete. Sempre e per sempre.

Mondoduepuntozero.