Net-neutrality: la Rete aperta a tutti.

La principale caratteristica dell’ “universointernet che lo rende estremamente competitivo e sociologicamente rilevante è la sua, come dire,  “indole”  estremamente aperta, la sua notevole disponibilità.

Internet è un palcoscenico,  una dimensione, facilmente accessibile che garantisce esperienze immediate e condivisibili, permette di partecipare, collaborare, pubblicare, fornisce visibilità.

Questa  primissima versione di network, di fatto divenuta globale da meno di un decennio,  progenie del network che connoterà il ventunesimo secolo e i secoli a venire, gode in buona parte di queste importanti caratteristiche: è disponibile, pariteticaglobale, neutrale.

La “Net-neutrality” è, in breve sintesi, il concetto a sostegno di quanto sin qui detto, afferma che la rete deve essere “… priva di restrizioni arbitrarie sui dispositivi connessi e sul modo in cui essi operano, cioè dal punto di vista della fruizione dei vari servizi e contenuti di rete da parte dell’utente finale…

Il presidente  degli Stati Uniti d’America Barack Obama ha detto la sua, qualche settimana or sono, sulla “Net-neutrality“,  si è espresso a difesa della possibilità  di avere il giusto spazio e la giusta visibilità in rete:  la rete “aperta” deve fornire concrete opportunità.

http://www.whitehouse.gov/net-neutrality

” An entrepreneur’s fledgling company should have the same chance to succeed as established corporations, and that access to a high school student’s blog shouldn’t be unfairly slowed down to make way for advertisers with more money”.

Quanto espresso è molto di più di un semplice consiglio, è un segnale verso il diritto di “essere in rete”.

Il messaggio è diretto, immediato, breve, facilmente fruibile (il video disponibile su youtube, che vi consigliamo, dura meno di due minuti, il giusto tempo per catturare l’attenzione sia dei media sia dell’utente “medio” della rete) e speriamo in futuro efficace.

Qual è il rischio che tale intervento vuole arginare? Quello che, a fronte di crescenti interessi economici, si venga a creare una sorta di cartello tra le principali compagnie che regolano il traffico in rete e che, conseguentemente,  ci si trovi ad avere informazioni e contenuti facilmente e velocemente accessibili, ed altri, non sponsorizzati, difficili da reperire e anche da  fruire.

Il rischio è di replicare un modello spesso presente nel mondo reale dove le opportunità e la visibilità non dipende, se non in minima parte, dalla qualità dell’offerta o della vena creativa ma dagli interessi che ne muovono la diffusione.

Internet, nonostante la sua diversa genesi, può realmente seguire il percorso già tracciato da radio e televisione con una elite che propone i contenuti e miliardi di passivi spettatori?

La promessa di Obama vuole scongiurare ciò, proteggere l’informazione a prescindere dalla provenienza, garantire la giusta visibilità in rete.

Una rete aperta e equanime funge da volano per le migliori nuove idee, fornisce opportunità ai giovani e allo stesso tempo svolge un importante ruolo di coagulante sociale nel mondo reale, riducendo la forbice tra chi ha e chi non ha, anche a prescindere da fattori come ruolo, status sociale, lingua e nazione di appartenenza.

Un  intervento di due minuti, citato ai margini dei nostri giornali e  telegiornali, che può fornire stimoli determinanti nella costruzione della rete di domani, una società plurale non può prescindere dalla presenza di strumenti di massa in grado di diffondere.

Se le  forze in gioco riescono a bilanciarsi sarà possibile garantire per i decenni a venire una rete più matura in termini di servizi e contenuti pubblicati e, allo stesso tempo, “autostrade virtuali” in grado di fornire spazi  ben visibili e sostenibili.

Se prevarranno i grandi interessi economici pubblicare e partecipare in rete sarà molto più difficile, forse i figli dei nostri figli manifesteranno in piazze (forse virtuali) con cartelli che inneggeranno alla “net-neutrality” al diritto di fare un “post” o un “tweet“, di pubblicare contenuti tramite un “blog” o un “microblog“.

Morfologicamente internet, la rete globale,  è strutturata per essere una dimensione aperta, spontanea all’eccesso, istintiva, caotica, queste caratteristiche genetiche,  se preservate,  permetteranno la diffusione di fatti, nuove idee, permetteranno il successo, l’imprevisto, …

La Rete deve rimanere aperta e gratuita per tutti.

Mondoduepuntozero.

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