25 Febbraio 2023 by Mondo2.0
GigaBebè: una nuova generazione di utenti
L’uscita del libro “Ovunque Internet: analisi emotiva e sociale degli effetti che il web ha sulle nostre vite” ha aperto il dibattito su quello che succederà nel prossimo decennio; soprattutto riguardo l’ampiezza dei cambiamenti e la nostra dipendenza da Internet, a conferma che non c’è, ad oggi, una piena percezione di quanto e come Internet ha modificato la nostra socialità e su come l’automazione sta trasformando il mondo del lavoro.
A supporto delle tesi elencate in questo breve articolo troviamo alcune statistiche, evidenze, disponibili proprio in Internet, tra queste i dati presentati dall’associazioni dei pediatri FIMP,ACP e SIP in collaborazione con Fondazione Carolina e Meta, un’indagine sul rapporto con il digitale all’interno delle famiglie con figli di età compresa tra 0 e 15 anni.
Dati che indicano come la presenza di Internet nelle vite dei nostri figli e dei nostri nipoti sia centrale, dominante sin dai primissimi mesi di vita; dati che arricchiremo in questo breve articolo con alcune nostre considerazioni e prospettive.
Dati che dimostrano l’avvento di una nuova generazione i “GigaBebè” (a dire il vero sarebbe più corretto tecnicamente di parlare di TeraBebè per i Terabyte di dati utilizzati…ma il termine “Tera” risulta “poco digitale”).
Siamo sopresi dall’utilizzo di dispositivi elettronici già nei primi due anni di vita. Il 26% dei genitori permette la realizzazione di un esperienza digitale in completa autonomia nella fascia 0 – 2 anni, ribadiamo “in completa autonomia”. Percentuale che aumenta sino al 62% nella fascia di età 3 -5 anni.
In poco meno di un decennio il dibattito si è spostato da “a quale età devo dare uno smartphone a mio figlio?” a “i bebè possono utilizzare Internet in autonomia?”.
- Lo “swipe”, ovvero il movimento del singolo dito finalizzato a sfogliare, selezionare, viene spesso acquisito già durante il primo anno di età.
- Le ninne nanne, gli audiolibri, sono sempre più spesso narrati tramite uno smartphone, una tablet o uno stereo connesso tramite bluetooth ad Internet.
- Lo schermo video, la smartTv, è un elemento naturale, di casa, parte della famiglia.
- I nonni, gli zii, i parenti, se “a distanza”, sono percepiti tramite lo schermo dello smartphone, con le videochiamate.
- L’utilizzo delle grandi banche dati multimediali come YouTube, RaiPlay, Netflix, Disney+, … evolve e rafforza il rapporto tra infante e prodotto multimediale, rapporto a dire il vero già significativamente presente nelle precedenti generazioni tramite la tv. Lo evolve, soprattutto, tramite il “sequel”, la possibilità di selezionare e fruire consecutivamente molti episodi dello stesso filone narrativo, per molte ore consecutive in ogni momento della giornata.
Il click, la possibilità di scegliere, sostiene l’iterazione sin dai primi anni di età, le dashboard che forniscono suggerimenti personali in base alle precedenti scelte effettuate rafforzano il proprio “io”.
Internet è diventato, lo è già oggi, l’intrattenitore dei nostri “GigaBebè”.
La sovraesposizione digitale, di un bebè, cosa può determinare? Non siamo pediatri, ma possiamo fare qualche ipotesi, basata sulla nostra esperienza nell’analisi dell’utilizzo di Internet, partiamo dagli aspetti negativi:
- Maggiore reattività, maggiore capacità di interagire con uno schermo video, viceversa minore ricettività verso il mondo esterno, verso il mondo reale, minore empatia con fatti, situazioni e soprattutto persone nel mondo reale.
- Riduzione delle esperienze e della capacità sensoriali, al di fuori del contesto digitale, nel mondo reale.
- Minore o più tardo sviluppo di alcune capacità motorie.
- Ritardi nel linguaggio, nella comunicazione e nella capacità di attenzione nel mondo reale.
- Minore autonomia nel gestire le pause e, conseguentemente, minore capacità di giocare o ideare esperienze ludiche in modo autonomo nel mondo reale.
Inoltre se il bebè è spesso o talvolta lasciato a vivere un esperienza digitale in completa autonomia è probabile, molto probabile, che anche i suoi genitori siano a loro volta grandi utilizzatori di Internet. Da ciò può conseguire una possibile minore empatia, minore contatto diretto, minore complicità: il contatto diretto è estremamente prezioso nei primi anni di vita.
Chiarito il punto di partenza di questa nuova generazione digitale è ora possibile identificare un probabile punto di arrivo, e qui entra la nostra “vision digitale” basata sull’evoluzione digitale di queste nuove generazioni.
Una generazione che da sempre, dal giorno zero, utilizza internet ed i devices digitali sarà disposta, da adulta, a:
- Vivere esperienze emozionali anche con un computer, sarà disposta a chattare per ore con un chatbot, a condividere segreti, emozioni con un intelligente, disponibile, cordiale algoritmo. Fatto che determinerà nuove tipologie di esperienze e modalità di relazione tra uomo e macchina.
- Accettare che un dispositivo digitale o un automa si prenda cura dei loro figli o dei loro anziani (noi?).
- Partecipare ad esperienze tridimensionali, immersive tramite dispositivi sempre più sofisticati, non solo visori/glasses, ma anche sistemi più invasivi come la “pelle elettronica per abbracciarsi via Internet”. Anche per molte ore o giorni consecutivi.
- Utilizzare esclusivamente moneta digitale.
- Abbandonare, probabilmente definitivamente, la lettura cartacea a favore di quella digitale.
- Accettare di essere visitato, diagnosticato, operato e curato esclusivamente da un robot.
- Accettare l’idea di fare prevalentemente, o esclusivamente, acquisti in Rete, senza alcun intermediario reale.
- Utilizzare più dispositivi e più modalità di interazione digitali in contemporanea. Fatto molto complesso da capire per la nostra generazione: I nostri nipoti saranno “multitasking”.
Forse, lo auspichiamo, l’utilizzo intenso della Rete sarà accompagnato da una maggiore consapevolezza ed educazione digitale, dalla valorizzazione delle esperienze effettuate nel mondo reale, dall’utilizzo sostenibile di Internet.
Ma di una cosa siamo certi, a fronte di un utilizzo massivo del digitale da parte delle nuove generazioni ogni dibattito sull’arginare l’evoluzione di Internet, sul frenare l’automazione nel mondo del lavoro, sull’informazione digitale o sull’utilizzo della moneta cartacea lascia il tempo che trova, è completamente superfluo.
Se i nostri Bebè sono completamente digitali il futuro della nostra specie sarà digitale, in un Mondo 2.0.
Mondoduepuntozero