Entropia nel Web

Internet è il grande contenitore di tutto ciò che viene detto, pensato o fatto nella nostra epoca. Internet è uno spazio a libero accesso, partecipativo, collettivo.Fornisce, praticamente a tutti, libertà di parola e di pensiero. E’ la naturale conseguenza del bisogno, globale, di partecipare, di esprimere il proprio pensiero, la propria opinione, di dibattere e controbattere.

La società moderna limitava la pubblicazione e la diffusione di contenuti a pochi, pochissimi competenti o privilegiati. Lasciando a tutti gli altri, la massa, i soli compiti di uditori, lettori e telespettatori.
La società “webmoderna”, iniziata con Internet, ha aperto il vaso di Pandora. Ha fornito a tutti l’immediata possibilità di portare il proprio contributo, anche non autorevole.

Si è di fatto passati, in un brevissimo arco di tempo, un decennio, da una gestione elitaria dell’informazione ad una gestione anarchica della stessa.
Da una preclusione ad un’apertura totale. Da un flusso di comunicazione mono direzionale ad uno tsunami informativo e globale.

Ogni nodo della rete, ogni persona, comunica, aggiunge, partecipa.
Tutti possono scrivere tutto ciò che vogliono.

Tutti gli abitanti del pianeta che hanno un normale livello di socialità e di comunicazione sono esposti in rete.

Si stimano 5 miliardi di gigabyte di traffico al giorno.
Circa un 1 gigabyte per ogni abitante del pianeta terra.

Questa enorme massa informativa cosa sta generando?

Entropia, moltissima entropia.

Per spiegare quanto sta succedendo ci appoggiamo a  due definizioni di entropia, che troviamo quanto mai attuali e opportune.

1.Graduale degenerazione di un sistema verso il massimo disordine.
(fonte: “Dizionari Repubblica.it”)

È il nostro caso, internet si sta sovraccaricando di contenuti di ogni genere. Sta diventando sempre più difficile trovare, navigare, rintracciare, mettersi in evidenza. Se non estremizzando modalità di comunicazione e contenuto pubblicato. Prima abbiamo sovraffollato i nostri centri urbani, trasformandoli in metropoli. Ora, analogamente, stiamo sovraffollando il web.

2.Nella teoria dell’informazione, quanto è d’impedimento alla chiarezza e univocità del messaggio;
maggiore è l’entropia, minore è la quantità di informazione.
(fonte: dizionario Google)

Un sovraccarico informativo, proveniente dal basso, può progressivamente creare un cortocircuito informativo? Assolutamente. A fronte di miliardi di contenuti inseriti giornalmente l’informazione originale, valida, competente, viene sommersa da una quantità infinita di “contenuti-immondizia”.
I motori di ricerca, in particolare Google, di fronte a questo tsunami informativo, devono valutare tutta l’informazione. Intuire cosa è rilevante e cosa no. Capire cosa il cyberutente sta effettivamente ricercando.

Un oceano di rumore che si trasforma, molto spesso, in piccole onde sulla spiaggia. Google disintegra algoritmicamente l’entropia riducendola, in prima pagina, a tredici o quattordici occorrenze, di cui tre o quattro proposte a fini pubblicitari. Il resto, il tutto, è in cantina, disponibile solo a partire dalla pagina due. Per pochi, pochissimi, curiosi.  Un processo unico, impensabile solo dieci anni fa.
Ad un aumento smisurato dei contenuti pubblicati, da ogni dove, corrisponde un altissimo livello di entropia e quindi, conseguentemente, una diminuzione dell’informazione effettivamente utile.

Cosa succederà nel prossimo decennio?

  • I più catastrofisti dicono che l’entropia, il sovraccarico di contenuti, avrà la meglio. È tutti noi ci accontenteremo delle prime dieci opzioni di una lista risultati. O forse anche solo della prima occorrenza in lista.
  • I più ottimisti sono convinti che questa è solo una fase iniziale. Una nuova “Generazione Z” più abile ad utilizzare la rete farà un uso più consapevole dell’informazione. Allo stesso tempo i motori di ricerca svilupperanno algoritmi più razionali ed intelligenti.

Ad essere realisti entrambe le dinamiche si imporranno parzialmente

Il surplus di contenuti che coinvolge tutti gli argomenti trattati in rete rende difficile la ricerca,  la valutazione, incide sul nostro modo di pensare, sulla nostra morale, sulla nostra coscienza sociale e politica.

Il futuro di Internet è nelle dinamiche d’uso di miliardi di utenti, e nei flussi informativi che ne conseguono, flussi in continua espansione. Limiti e modalità di crescita di questo processo di espansione non sono conosciuti e, ad oggi, non prevedibili.

Forse l’eccesso d’informazione determinerà in futuro un BIG BANG del nostro universo virtuale, il Web. A quel punto, semplicemente, inventeremo qualcos’altro.

Mondoduepuntozero