Caro Social Network, non sei più quello di una volta

Tutti, ma proprio tutti, parlano di intelligenza artificiale, noi abbiamo deciso di (ri)portare alla vostra attenzione i nostri “cari vecchi” Social Networks, compagni di viaggio finiti improvvisamente fuori dal radar di giornalisti e media, scalzati come detto da elucubrazioni di ogni genere sul futuro della A.I. .

Anche perché gli indicatori WeAreSocial (aprile 2023) testimoniano un fenomeno di massa ad oggi ancora significativo:

  • Oltre 4,80 miliardi di “social media user identity
  • Incremento di 150 milioni delle“social media user identity”, +3,2%
  • 2h 24 minuti di tempo giornalmente speso sui social networks (a fronte di un quotidiano complessivo di 6h 35m trascorso in Internet, il 36,5% dell’utilizzo in Internet avviene nei Social Networks, con un leggero calo di presenza giornaliera: -5 minuti)

Sostanzialmente, rispetto al 2022, non rileviamo una significativa differenza nel tempo d’uso giornaliero, così come l’aumento delle social media user identity è interessante ma non stratosferico; probabilmente i Social hanno già raggiunto il massimo in termini di partecipazione.

Dietro questi numeri che indicano un fenomeno stabile, ancora ad oggi trascinante, rileviamo importanti differenze in termini d’uso che andiamo ad evidenziare:

  • Una parte degli utilizzatori dei social ha iniziato a percepire le conseguenze di un’esposizione eccessiva di immagini, fatti e opinioni personali; o forse semplicemente non vuole più condividere i “soliti post” ed è a corto di idee.
  • Sono sempre di più gli utenti passivi, o prevalentemente passivi, che preferiscono osservare e leggere nei Social, talvolta commentare i post fatti da altri. A pensarci bene “se scrivo meno” non rischio di essere frainteso, inoltre non ho l’obbligo di attirare l’attenzione tramite i miei post, non rischio di essere banale.
  • Questo trend sta trasformando i Social Network da strumenti “multicast”, dove tutti i nodi (gli utilizzatori) comunicano impulsivamente con tutti gli altri, in strumenti “broadcast” in cui individui emittenti più popolari comunicano verso numerosi riceventi. A dirla in modo semplice una buona parte degli utilizzatori dei Social ha preso l’abitudine a scorrere le notizie ed i post scritti da altri.

Scriviamo meno post, ne scorriamo migliaia, siamo entrati in una fase di approfondimento passivo; dipendiamo dalla visione delle notizie e dei video pubblicati da altri.

Ovviamente non tutto è come due decenni fa, non siamo di fronte ad una TV con una scelta limitata di canali e un palinsesto stabilito a priori, abbiamo innumerevoli alternative e, forse proprio per questo, abbiamo deciso di sfogliarle, scorrerle velocemente.

  • La diffusione degli smartphone e la possibilità di utilizzare reti sempre più veloci, performanti, hanno permesso di spostare l’attenzione verso contenuti multimediali, fotografie e ancor di più brevi video. Tra le centinaia, migliaia di contenuti che scorriamo i video la fanno da padrone, da “writer compulsivi” ci stiamo trasformando in “onnivori multimediali”.

L’utente Social 2023-24 si espone meno, si è parzialmente reinventato come spettatore.

Questa modalità è, tutto sommato, gradita ai Social Network, per tre motivi:

  • la riduzione significativa dei contenuti generati “dal basso” è un vantaggio in termini di risorse hardware/server (spazi necessari per immagazzinare le informazioni).
  • molti influencer, largamente seguiti nei social, sono parte della macchina pubblicitaria. La loro centralità alimenta il processo di valorizzazione dei brand, di chi investe nei Social Network.
  • più video e fotografie scorro e approfondisco, anche velocemente, più pubblicità arrivano alla mia attenzione.

Altri fattori, molto probabilmente hanno favorito queste nuove dinamiche:

  • l’abitudine a fruire in streaming video, file e serie, in grandissima quantità. Grazie alle piattaforme on demand, sempre più diffuse e alla “portata del nostro portafogli”, dove la necessità di affermarsi è stata sostituita dall’ingestion quotidiana di contenuti multimediali.
  • Molti di noi sono passati dalla necessità di essere in vetrina, di essere social, alla dipendenza visiva da contenuti multimediali generati da altri; anche gli input “visivi” possono generare dipendenza.
  • Spesso il dibattito nei social si è fortemente polarizzato, utenti che postano “dal basso” contenuti sono talvolta, forse più corretto dire sempre più spesso, motivati da opinioni estreme che toccano la sfera personale, politica, sociale; esagerano. Di fronte a questi eccessi molti utenti hanno deciso, sensatamente, di fare un passo indietro e di limitarsi a sfogliare notizie, foto e video.

Il 28 novembre 2021 su questo stesso blog vi raccontavamo “l’involuzione dei social network” evidenziando lo sforzo, evidentemente prematuro, di Zuckemberg di spostare l’attenzione nel metaverso, a fronte di un interfaccia e modalità d’uso dei Social Network in stallo emotivo e visivo.

Nel marzo 2024 vi descriviamo dei Social che si fanno più osservare che partecipare, dinamica che, probabilmente con l’avvento dell’intelligenza artificiale generativa, e quindi con la produzione automatica di contenuti, non farà che accentuarsi: la I.A. genererà contenuti, noi tutti staremo ad ascoltarla e osservarla.

“Caro Social Network, sei cambiato, non sei più quello di una volta, non ci parliamo più come prima; tu mi dirai che anch’io cyberutente sono molto cambiato, hai ragione, forse abbiamo bisogno di una pausa di riflessione prima che l’A.I. si intrometta tra di noi”.

Eravamo telespettatori, siamo diventati internauti protagonisti dei nostri contenuti, abbiamo imparato ad esagerare, a odiarci in Rete, ora stiamo progressivamente tornando ad essere fruitori passivi.

Chissà cos’altro ci aspetta.

Mondoduepuntozero