Internet, tempo e spazio virtuale

La percezione del tempo da parte dell’uomo è molto cambiata nei secoli.
In nostro soccorso, per spiegare questo complesso percorso di evoluzione, troviamo Aleksandr Vladimirović Kojre.
Storico e filosofo francese di origine russa giunto alla notorietà con il nome, francesizzato, di Alexandre Koyrè.
Koyrè ha analizzato l’evoluzione del rapporto tra uomo e tempo.

In particolare nel testo  “Dal mondo del pressappoco all’universo della precisione” pubblicato nel lontano 1950.

A dire il vero abbiamo già dedicato a Koyrè un articolo, circa quattro anni or sono, ma riteniamo che l’evoluzione di Internet, e di questo stesso Blog, possa permetterci oggi di aggiungere nuove interessanti considerazioni.
In brevissima sintesi, veramente brevissima, Koyrè analizza la diffusione degli orologi nella società contadina, dimostrando come una diversa, organizzata, gestione del tempo ha cambiato la nostra società e le nostre vite.

La società moderna con i suoi strumenti si sovrappose alla società contadina, scandendone in modo diverso, più veloce, più frenetico, il tempo, le modalità di interazione, i ruoli e gli status sociali. (…tratto dal nostro precedente articolo).

Il tempo altro non è che una convenzione, un insieme di regole condivise dall’uomo al fine di gestire in egual modo frammenti della propria giornata.
Un processo astratto prima assente (o meglio parzialmente presente) poi, nel corso dei secoli, universalmente condiviso.

L’orario che scandisce i nostri comportamenti, le nostre giornate, i nostri incontri, è solo una convenzione. Un’infrastruttura che si va a sovrapporre al mondo reale.
Una convenzione non più di tanto legata alla presenza della luce, basta pensare che un cittadino canadese e uno messicano scandiscono il loro tempo nello stesso modo, “vivono” lo stesso orario.
Più astratti di così non si può.
Abbiamo assorbito profondamente questa convenzione, regoliamo ogni evento della nostra giornata verificando o supponendo l’orario in cui avviene.
Acceleriamo in funzione dell’orario. Ci diamo obiettivi in funzione del prossimo orario.

Poi, secoli dopo, è arrivata la rete, Internet, e una nuova “convenzione” si è affermata, in modo analogo, nelle nostre vite.
Anche in questo caso qualcosa di nuovo, la rete, ha cambiato la nostra percezione del mondo reale.
Abbiamo generato un nuovo spazio virtuale, quotidiano, basato su regole, astrazioni comunemente condivise.
Ancora una volta abbiamo aggiunto qualcosa al nostro mondo reale, un substrato, un’infrastruttura.

La diversa gestione del tempo ha modificato la struttura sociale, l’urbanizzazione, ha parcellizzato e rivoluzionato il mondo del lavoro, modificato le forme di partecipazione politica e di governo.
La diversa gestione dello spazio, virtuale, sta determinando analoghi cambiamenti. Una rete globale che va oltre luoghi e confini nazionali, determina nuove dinamiche di comunicazione, nuovi equilibri sociali e politici, nuovi mestieri.

Entrambi i processi oltre a mutare, in modo indelebile, la nostra percezione del mondo reale hanno velocizzato il nostro quotidiano.
Hanno modificato il nostro lessico, il nostro modo di leggere, scrivere e pensare.

E’ il momento in cui il sole è più alto, sono le 13.42 e 23 secondi.
E’ un semplice termine, è un hashtag condiviso.

L’orologio del campanile ha permesso la condivisione del tempo, il personal computer ha aperto lo spazio virtuale. Elementi ingombranti, divenuti indispensabili nel nostro quotidiano tanto da trasformarsi in piccoli oggetti sempre disponibili. Orologi da polso e smartphone.

Spazio e tempo si intersecano, come i due articoli di questo Blog in cui si cita Koyrè.

Koyrè analizzava una società molto più veloce della precedente, probabilmente la sua mente aperta e visionaria già immaginava ulteriori incredibili accelerazioni sociali …dall’universo della precisione verso infiniti universi virtuali.
(…tratto dal nostro precedente articolo).

Cos’è internet? È l’inevitabile accelerazione della specie umana verso una dimensione sempre più astratta e virtuale. Dove tempo e spazio hanno diverso valore.
Lo strato astratto più complesso mai concepito dall’uomo.

Mondoduepuntozero