Quotidiano di carta o quotidiano online?

Continuo a ripetere, articolo dopo articolo, in questo blog, come la “nuova rete” è un fenomeno molto più ampio di quanto riusciamo oggi noi tutti a percepire, una dimensione, uno spazio, che cambierà i costumi di questo secolo.

Nel precedente articolo, per meglio descrivere questo cambiamento, ho utilizzato alcune statistiche che, in estrema sintesi, confermano come molti di noi sono “sempre in rete” e che questa “cyber presenza” non farà che crescere fino a coinvolgere tutti. I numeri ci forniscono indicazioni importanti ma, a parer mio, non riescono a rappresentare concretamente il cambiamento. Serve molto di più, voglio evidenziare, tramite un confronto reale, il “prima” e il “dopo“, il “reale” e il “virtuale“.

Per fare ciò ho analizzato un ambito di grande interesse dove quotidianamente convivono i due modelli, il modello sequenziale, descrittivo, del ventesimo secolo, ed il nuovo modello, visivo, visuale, veloce, interattivo proprio di questo ventunesimo secolo, quindi dei nostri tempi.

Lunedì scorso sono andato in edicola e ho comprato una copia cartacea di uno dei principali quotidiani italiani, il Corriere della Sera, ho letto ogni singola pagina e subito dopo, sempre lunedì, ho navigato nella versione on line dello stesso quotidiano fotografando anche alcune schermate.

Con mia grande sorpresa le due versioni del quotidiano hanno molto poco in comune. La versione cartacea ha una struttura di pagina per colonne verticali, nove colonne diversamente posizionate con sei articoli principali che proseguono all’interno ed altri sei titoli corrispondenti ad articoli presenti sempre all’interno.

In questa prima pagina “cartacea” sono presenti nove immagini, tra queste troviamo una vignetta e, nei quattro angoli, piccoli e medi inserti pubblicitari. Lo schema si ripete nelle pagine successive, caratterizzate per lo più da lunghi testi, con in media due o tre immagini (qualche immagine in più la troviamo nello sport, d’altronde è lunedì). La pubblicità è relegata in grandi “pagine – vetrina” realizzate ad hoc.

Pochissimi i simboli utilizzati, praticamente assenti elementi di infografica se non nella pagina dedicata al meteo.

Ritengo, parere esclusivamente personale, visto gli argomenti trattati, lo spazio dedicato al calcio ed ai motori, il tipo di pubblicità proposte, che questo quotidiano è orientato verso un pubblico prevalentemente maschile over 40.

Analizziamo, sempre brevemente, la versione online. La prima considerazione è relativa ai contenuti, sono diversi, la versione online è molto più aggiornata, l’informazione dematerializzata può essere aggiornata in qualsiasi istante, per cui il sito on line porta le notizie di oggi, la versione cartacea le notizie di ieri.

Le principali notizie sono tutte differenti, cosa non da poco. La seconda differenza è nel numero di contenuti proposti, la pagina web ha una lunghezza indefinita, è opportunamente divisa in aree orizzontali, cosa che impone un certo ordine visivo e permette una facile lettura per sezioni orizzontali, da sinistra verso destra.

Ci sono decine e decine di articoli. Le immagini, le ho contate, solo in homepage sono 142 , vi ricordo che la versione cartacea ne aveva nove quasi tutte di piccolo formato.

Nella versione online gli articoli sono di più ma sono molto più brevi, molti non li considererei neanche articoli ma piuttosto notizie, la loro struttura è piuttosto semplice, i termini utilizzati sono talvolta basici, elementari.

La pagina contiene numerosi elementi interattivi, vetrine a scorrimento, foto gallery come la “Fotostoria”, video.  Personalmente, visto l’alto livello d’innovazione raggiunto, aumenterei l’uso degli ipertesti,  in particolare aumenterei la trama ipertestuale tra gli articoli.

Per paradosso la versione on line, pur avendo molti più contenuti e molte più immagini risulta più semplice da visualizzare, da scorrere e da leggere, in alcuni casi così semplice ed immediata da sembrare addirittura banale a confronto della “strutturata” versione cartacea.

Il (mio) tono in  questo confronto è volutamente semplice, siamo in un blog, anche se a dir la verità la tentazione di analizzare il “wireframe” ovvero il modello grafico, di design e di comunicazione su cui si basano i due quotidiani, per un attimo l’ho avuta.

La diversa morfologia dei “due quotidiani” mi porta ad ipotizzare la presenza di diversi tipi di pubblico.

La versione online è orientata verso giovani e “mediamente” giovani, che utilizzano quotidianamente internet, e che cercano quindi una lettura veloce, le ultime novità, spesso scelgono in base all’impatto visivo dovuto ai termini utilizzati o alle immagini proposte.

La versione cartacea è più riflessiva, per un pubblico meno reattivo, probabilmente più colto e meno frenetico.

Gli articoli cartacei seguono la tradizione della “carta stampata” propongono congetture, forniscono un quadro analitico, hanno un tratto sequenziale e progressivo.

Gli articoli online sono spigliati ed immediati.  È probabile che la redazione online sia composta da diverse risorse rispetto alla versione cartacea, probabilmente ha diversi orari di lavoro, è sempre attiva, lavora sul breve, al contrario della redazione cartacea, più riflessiva e caratterizzata dalla “consegna giornaliera“.

In sintesi abbiamo due tipi di pubblico, due redazioni, due modi di fare informazione. Lo sdoppiamento tra dimensione reale e dimensione virtuale è quanto mai concreto quando si parla di informazione giornalistica.

Due modi di fare informazione, due eccellenze posizionate in due diversi universi, ciascuno con le sue regole e con il suo pubblico.

L’ultima nota di merito la dedico al “piede di pagina” della versione web dove sono indicati numerosi blog e forum, una versione moderna e dinamica non può prescindere dall’enfatizzare  nuove modalità di comunicazione, nuovi strumenti. Complimenti ai redattori online che hanno deciso di fare una scelta così visionaria e di trasformare giornalisti in blogger e blogger in giornalisti.

Ritornando alla domanda iniziale ritengo la diatriba tra informazione in rete e informazione reale, quindi anche tra informazione cartacea ed informazione online, assolutamente anacronistica.

Si tratta di due universi complementari caratterizzati da diverse dinamiche d’uso, diversi servizi e, spesso, diverso pubblico. L’auspicio che chiude questo articolo è tutto nella speranza che questa diversità possa favorire la crescita di una società plurale e ben informata.

Mondoduepuntozero


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