Perdere il lavoro per Internet (o per le nuove tecnologie)

Siamo nel mondo 2.0, non facciamo che ripeterlo in questo Blog e ad ogni persona che incontriamo nel mondo reale.
Il nuovo mondo ha dinamiche di comunicazione inedite. Siamo sempre connessi, sempre in diretta relazione con molti altri.  Esposti pubblicamente, condividiamo le nostre emozioni in tempo reale.
La rivoluzione in corso, generata dal web, non coinvolge esclusivamente l’ambito interpersonale. I cambiamenti tecnologici e la rete stanno cambiando il mondo del lavoro.

Il vostro lavoro è al sicuro? Cambierà o scomparirà nei prossimi dieci anni?

Per rispondere a questa domanda facciamo riferimento ad una ricerca realizzata da Carl Benedikt Frey e Michael Osborne pubblicata con il titolo “The Future of Employment: How susceptible are jobs to computerisation“. Realizzata nell’ambito del  “Oxford Martin Programme on the Impact of Future Technology “.
Riteniamo estremamente importante quando si ipotizzano cambiamenti sociali “in prospettiva” utilizzare fonti attendibili: Indicatori statistici in grado di rappresentare dinamiche presenti o future.
La ricerca in questione è raggiungibile anche tramite portale web, con interfaccia semplificata. Portale facilmente utilizzabile che fornisce una descrizione puntuale dei mestieri ricercati, la percentuale d’impiego, il trend, l’anno di riferimento, il numero di persone impiegate negli USA, il reddito di riferimento medio annuale ad oggi.
In sintesi abbiamo proprio tutti i numeri per portare avanti i nostri ragionamenti.

perdere il lavoro

Will robots take my job?

Nel corso dei prossimi decenni molti mestieri scompariranno o subiranno cambiamenti radicali.

Se siete degli impiegati che gestiscono ordinativi, non avete speranza, il 98% di voi, con l’automazione ed i servizi online, andrà a casa. Mentre il 97% dei cassieri sarà sostituito da casse automatiche. Non sono messi molto meglio i venditori porta a porta e i camerieri, il 94% perderà il proprio posto di lavoro.  Le ordinazioni, anche al tavolo, si faranno online, tramite smartphone o schermo “touch”.
Stessa percentuale, 94%, per i dipendenti al desk degli hotel, anch’essi sostituiti da servizi automatici. Mentre i venditori al dettaglio, a causa dello shopping on line, saranno ridimensionati del 92%.

Percentuali molto rilevanti. Non siamo di fronte ad un parziale cambiamento piuttosto ad una vera e propria rivoluzione del mondo del lavoro.

Alcuni mestieri, da sempre molto diffusi, in diretta relazione con il cliente, saranno sostituiti da servizi automatici in remoto. Più veloci, multi lingua, efficienti, economici, collegati in tempo reale con coloro che forniscono effettivamente il servizio.
Gli acquisti on line, l’utilizzo di schermi giganti e App permettono di ricevere consigli, scegliere e ordinare in tempi rapidissimi e, aspetto non secondario, pagare meno.
Un percorso già iniziato con i bancomat, i distributori di carburante self, gli schermi touch “order here” presenti in molti macdonald, le piattaforme per l’acquisto di ticket online.

Anche la digitalizzazione avrà effetto su alcuni dei nostri mestieri più tradizionali.
Quotidiani e periodici cartacei stanno velocemente scomparendo. Il 94% delle edicole negli USA sarà costretto a chiudere. L’83% delle tipografie e stamperie farà altrettanto.  Anche i servizi postali subiranno un drastico ridimensionamento, con un -95% degli impiegati.

La strada che porta al digitale, trattata molte volte in questo blog, è complessa, non lineare, richiederà generazioni. Sarà caratterizzata da aspetti fortemente positivi e fortemente negativi. La sostituzione delle cartoline, dei documenti e delle lettere cartacee con email, posta certificata, PDF e immagini multimediali rappresenta solo il primo passo di un percorso che porterà la nostra specie ad abbandonare completamente l’uso della carta e la scrittura manuale. L’impatto sui servizi e sugli impieghi sarà tangibile già nel prossimo decennio.

Per quanto riguarda operai e artigiani la situazione è più articolata. L’automazione, già in corso da alcuni decenni, sta portando alla progressiva sostituzione di lavori manuali via via sempre più complessi.
Il 95% dei giardinieri sarà sostituito da macchinari automatici. Diciamolo francamente, siamo molto preoccupati per le nostre rose. Anche agli operai impegnati nella produzione non andrà molto meglio, il 92% di loro è destinato a perdere o cambiare lavoro. L’89% dei tassisti e degli autisti subirà analoga sorte. Il 72% dei falegnami idem. Meno catastrofica la situazione per calzolai e lavoratori di pellami, qui abbiamo il 52% di rischio perdita.

Più l’attività lavorativa è complessa, caratterizzata da dinamiche originali, maggiore è la possibilità di resistere a questo tsunami tecnologico. Onda che travolge non solo i lavori automatici e meccanici ma anche le attività caratterizzate da un buon livello di comunicazione e interazione, a causa della rete e della possibilità di delocalizzare, velocizzare e semplificare i servizi. Servizi disponibili con un solo click.

A conferma di ciò il fatto che solo il 4% di pittori, scultori, illustratori, scrittori, sceneggiatori perderà il posto. Anche il personale medico è esente da questo processo di rinnovamento, solo il 3,8% dei veterinari vede a rischio il proprio lavoro. A cui si aggiungono percentuali irrisorie come lo 0,9% degli infermieri, lo 0,46% dei podologi e lo 0,44% dei dentisti.
Altrettanto roseo il futuro per gli esperti del nuovo web, le cui percentuali di rischio sono minimali, oscillano all’incirca attorno all’ 1%.
Troviamo estremamente curioso il binomio (in termini percentuali) medici – esperti web, quasi a rappresentare le nostre ambizioni: vivere per sempre ed essere, tramite la rete, ovunque.

Ci aspetta una società in cui l’uomo è impegnato prevalentemente nelle nobili arti come nell’antica Grecia?

Oppure un mondo in perenne conflitto a causa della carenza di lavoro e alla non equa distribuzione delle risorse?

Tutti coloro che non hanno una forte, connotata, specializzazione saranno esclusi dal mondo del lavoro?

Una società fortemente automatizzata ma non completamente robotica, lo conferma il fatto che solo il 9,8% delle forze di Polizia perderà il proprio posto di lavoro.

Ricordiamo che tali ipotesi vanno a poggiare su due caratteristiche di Internet:

  1. Internet è uno strumento globale, ogni novità, ogni nuovo servizio disponibile, economicamente vantaggioso, ha ampiezza ed effetto “globale”.
  2. Tutto ciò che avviene in rete si diffonde rapidissimamente, istantaneamente o in un brevissimo arco di tempo.

Allo stesso tempo molti governi hanno deciso di prolungare la vita lavorativa dei propri cittadini. Ci chiediamo come potranno completare il loro percorso lavorativo coloro, non più giovani, il cui mestiere andrà scomparendo.

Lo studio a cui facciamo riferimento afferma che, nel medio periodo, il 47% dei mestieri attuali negli USA è a rischio. Una percentuale altissima.  L’automazione sta cambiando il nostro modo di produrre, la globalizzazione dove produrlo,  il web le nostre abitudini quotidiane.

Come detto nella nostra premessa siamo nel “Mondo 2.0”. Un consiglio? Preparatevi.

Mondoduepuntozero.