22 Maggio 2023 by Mondo2.0
Virtual Meeting tramite A.I., un passo verso il Metaverso
Alzi la mano chi non ha la sua agenda piena di meeting online, riunioni per decidere, vagliare, puntualizzare, riunioni già poco interessanti nel mondo reale, vis-à-vis, ora digitalmente trasferite nel nostro asettico “smart-world”. Il meeting online. modalità di comunicazione, impersonificata, ha determinato evidenti benefici negli spostamenti, nella gestione e ottimizzazione dei tempi di lavoro, nella nascita o allargamento di team di lavoro o di ricerca, nella condivisione di informazioni real time, ma che, allo stesso tempo, un po’ come già successo con le e-mail, ha altresì determinato importanti distorsioni d’uso.
D’altronde noi tutti, anche professionisti di settore, prima generazione digitale, dobbiamo sperimentare, non abbiamo riferimenti e strategie consolidate. Talvolta, diciamolo, impariamo durante la video conferenza il significato delle icone e degli strumenti disponibili, miglioriamo “in corso” la nostra modalità di comunicare.
Google Meet, Zoom, Teams, Skype, Webex, … oggi mi faccio intra-vedere tramite la video camera oppure no? Propongo di condividere lo schermo? Quasi quasi dico anche che …
In questo poche righe proviamo ad andare oltre i diversi personali atteggiamenti, inizialmente impersonali, oggi, dopo qualche anno d’uso logorroici, probabilmente proprio per assenza d’empatia e del vis-à-vis.
Proviamo assieme ad identificare un percorso digitale, una direzione, nuove modalità di comunicazione, possibili tramite le meeting platform di “nuova generazione”.
Anche in questo caso, come per molti altri servizi, siamo solo all’inizio.
Il futuro prossimo, subito dietro l’angolo, prevede la diffusione di virtual meeting platform, ovvero di piattaforme di video conferenza dove l’esperienza comunicativa e di confronto sarà estremamente realistica, concreta, “quasi tangibile”. Sarà l’A.I., l’intelligenza artificiale, in combinazione con devices più efficienti a determinare un effetto tridimensionale, dare una profondità e concretezza ai nostri interlocutori.
Un esempio? l’evoluzione recentemente presentata da Google del progetto “Starline”.
Avere di fronte, in un contesto digitale, persone che sembrano reali stimola la nostra mimica facciale, aumenta il nostro gesticolare, la possibilità di annuire muovendo la testa; permette di creare empatia, di intuire dalle espressioni del/dei nostri interlocutori sensazioni riguardo le nostre affermazioni.
Ma c’è di più, saranno proprio le virtual meeting platform ad aprire, nel prossimo decennio, una porta sul Metaverso.
La diffusione capillare della comunicazione digitale, sempre più realistica, permetterà una quotidiana, diversa, proiezione digitale del nostro sé; aprirà ad esperienze di comunicazione immersiva, anche verso agenti conversazionali, automi anch’essi caratterizzati da un aspetto 3D e dalla possibilità di rispondere ad ogni nostro quesito. I ChatBot di cui tanto abbiamo parlato nei nostri precedenti articoli in questo blog.
I nostri avatar, le nostre proiezioni digitali, si incontreranno in un concerto, in una mostra al museo, in un cinema virtuale, in un aula scolastica o universitaria, ad un simposio. Incontreremo digitalmente, quotidianamente, persone che vivono lontanissimo da noi oppure alla porta accanto, oppure bot in grado di raccontarci tutto del quadro che stiamo osservando nel Museo virtuale, dove siamo entrati pagando un biglietto online con la nostra PayPal.
Ciò determinerà importanti effetti in termini di sostenibilità, riducendo i nostri spostamenti, sulla nostra capacità e bisogno sociale di interagire, sulla percezione dei nostri simili, nelle nostre aree urbane e nella gestione degli spazi e dell’illuminazione nelle nostre abitazioni.
Un giorno i nostri bis-nipoti studieranno sui libri di scuola di come la pandemia, nel XXI secolo, ha determinato il diffondersi delle prime piattaforme di videoconferenza, del fatto, per loro incredibile, che non fossero 3D, e di come negli anni successivi, in breve tempo, l’evoluzione di questi strumenti di comunicazione ci ha proiettato dentro il Metaverso; troveranno assurdo e ridicolo il fatto che le prime piattaforme mettessero in contatto solo esseri umani, e non (anche) esseri umani e bot.
Studieranno il passaggio, progressivo, inevitabile e digitale, dal Mondo 1.0 al Mondo 2.0, iniziato con l’utilizzo di semplici meeting platform.
Mondoduepuntozero.