L’assenza d’empatia dei droni Amazon

Amazon sperimenterà anche in Italia la spedizione tramite droni, questa notizia, a mio a parere prevedibile, conseguenza del nostro percorso digitale, ha invece sorpreso e catturato l’attenzione di giornalisti, blogger, esperti di settore e chi più ne ha più ne metta.
Prevedibile, dal mio punto di vista, per numerosi motivi:

  • L’evoluzione dei droni è evidente a tutti, c’è stato un salto tecnologico, il loro utilizzo in ambito bellico, ad esempio, è inopportuno quanto drammaticamente efficace.
  • L’invio delle merci tramite droni, specie nei piccoli centri, è sostenibile, riduce i costi di trasporto, riduce i rischi dovuti al trasporto su strada, consuma meno energia.
  • Superata la fase di rodaggio iniziale, l’invio delle merci tramite droni si rivelerà, molto probabilmente, estremamente veloce, tempestivo, economico .
  • Noi tutti ci aspettiamo l’arrivo della merce, qualsiasi tipo essa sia, in pochissimi giorni, possibilmente in ore. Andiamo di fretta, siamo impazienti, vogliamo avere subito quanto acquistato, non ci interessa la provenienza ci interessa avere tutto e subito.
  • L’utente vuole il maggior numero di alternative tra cui scegliere, vuole comparare prezzi, risparmiare. Per raggiungere queste condizioni è disponibile anche a non toccare con mano l’oggetto dell’acquisto, purché, come sopra detto, arrivi a stretto giro all’indirizzo indicato.
  • L’evoluzione degli spazi virtuali: i “metaverso” permetteranno esperienze immersive in cui toccare o provare l’oggetto di interesse. Ma poi l’oggetto, se acquistato, deve essere impacchettato, spedito e ricevuto. Più si riduce il tempo di spedizione ed arrivo, più l’esperienza nel metaverso ci sembrerà realistica.

Non a caso Amazon ha come obiettivo la consegna, entro la fine del decennio, di 500 milioni di prodotti tramite droni.
Ma la vera motivazione segue un percorso antropologico e sociale, ed è caratterizzata da tre fattori:

  • negli ultimi cento anni la “catena” che va dalla produzione alla vendita è andata prima progressivamente aumentando, complicandosi, con l’aggiunta di intermediari tra il produttore ed il consumatore, e poi, rapidissimamente, negli ultimi decenni, si è nuovamente ridotta, minimizzata.
    Oggi Amazon è rivenditore “unico”, tra la proposta, l’acquisto e l’arrivo del pacco c’è solo un click, un semplice, singolo, click da effettuare.
    C’è il produttore, c’è il grande store online, ci sarà il drone, ed infine il consumatore.
    Meno intermediari, meno costi, più ricavi per il grande store online.
  • Allo stesso tempo il rapporto tra venditore e acquirente ha perso, di anno in anno, la componente sociale. Il piccolo negozio che accompagnava l’acquirente nella selezione, con cortesia e familiarità, in cui era un piacere entrare anche per un consiglio o semplicemente per scambiare due chiacchiere o spettegolare, sembra lontano anni luce. È diventato sempre più grande, progressivamente impersonale, si è trasformato in super-mercato, in iper-mercato, sino a raggiungere una dimensione globale, virtuale, come per Amazon e Alibaba.
    Nel mio libro, Ovunque Internet, descrivo l’evoluzione darwiniana del processo di commercializzazione dei beni ponendo enfasi sull’unica figura con cui interagiamo durante il processo di acquisto, il corriere che ci consegna il pacco; oggi la nuova sperimentazione in atto porta a compimento questo “percorso digitale”, escludendo in modo progressivo anche questa figura professionale, diventando completamente impersonale.
    L’intero processo di acquisto, dalla selezione alla consegna del pacco, è privo di contatto umano, d’empatia. I droni Amazon saranno efficaci, veloci, sostenibili, ma di certo non saranno empatici.
  • Durante la pandemia abbiamo imparato a stare comodamente a casa, ad isolarci. Ad ordinare e ricevere a casa ciò che ci interessa, a ponderare i nostri spostamenti casa – ufficio.
    Non solo, l’utilizzo sempre più frequente di Internet porta a fidarci maggiormente della Rete, delle recensioni presenti nei Social e nelle piattaforme di e-commerce, dei pareri e dei consigli forniti nelle chat. Abbiamo esteso la nostra rete amicale, il numero dei nostri contatti di fiducia e allo stesso tempo ridotto i nostri spostamenti.
    In un contesto in cui avviene una riduzione significativa del contatto fisico ci interessa, come detto, molto di più ricevere il pacco velocemente piuttosto che interagire con qualcuno durante l’acquisto.

In poche parole, a noi, attuali utilizzatori del Web, che i droni siano poco empatici, non importa nulla, l’importante è aprire la finestra uscire sul nostro balcone e ricevere il nostro pacco prima possibile.

Ciò che accade oggi è, come sempre succede in ambito sociale, frutto di un lungo processo di cambiamento collettivo di abitudini, tempi, spazi e delle modalità di comunicazione. Un processo iniziato molto prima dell’invenzione dei droni. Per questo ritengo non ci sia nulla di cui stupirsi.

Ci aspetta un cielo intasato di droni?

Molto probabilmente si, i droni di ultima generazione sono veloci, efficienti in termini di consumo, in grado di raggiungere in modo puntuale l’obiettivo e tornare indietro in tempi rapidi.

Ci aspetta un futuro in cui i nostri spostamenti saranno meno frequenti, più sostenibili?

Molto probabilmente si, passeremo buona parte del nostro tempo in casa, o meglio usciremo a fronte di un obiettivo preciso non di un obbligo. Buona parte dei nostri acquisti, anche beni di primissimo consumo, saranno effettuati online, tramite semplici transazioni digitali.

Chi saranno i nostri consulenti durante o prima di un acquisto?

In questa fase i nostri contatti social ed i giudizi di gradimento espressi da altri utenti (o da Bot). Nella successiva fase, anch’essa dietro l’angolo, interagiremo con amabili, gentili ed efficientissimi assistenti realizzati tramite l’intelligenza artificiale, Bot pronti a chiarire ogni nostro dubbio ed a supportarci instancabilmente.

Apprezzeremo l’efficienza e la velocità dei droni e la cortesia, la simpatia e l’empatia dei programmi (Bot) di intelligenza artificiale e, solo quando ne avremo voglia, volontariamente, usciremo di casa per fare sport o per andare ad una cena con i nostri amici.

Che strano, imprevedibile, mondoduepuntozero ci aspetta.

Mondoduepuntozero