Il formidabile utente di Internet

Di tanto in tanto, specie nelle giornate fredde, invernali, quando è più difficile passare molto tempo all’aperto, ci consoliamo ascoltando musica in Internet. Spesso tramite Spotify, talvolta tramite YouTube.
I video di YouTube sono un modo semplice per fruire musica. A dire il vero è necessario, nella versione “base” della APP, prendere dimestichezza con gli spot pubblicitari, di tanto in tanto presenti e facilmente “skippabili”. Ma fatto questo passo l’ascolto e la visione può essere estremamente piacevole.
Ci siamo imbattuti, proprio su YouTube, in un video dell’artista Stromae, ambientato nella metropolitana di Montreal:

Stromae live dans le métro de Montréal – Formidable

Il video a dire il vero non è recentissimo, è del 2013,  nonostante ciò lo riteniamo un ottimo esempio per spiegare cos’è Internet oggi.
L’artista, Stromae, ancora una volta fa una scelta originale, decide di esibirsi dentro la metropolitana, timbra il biglietto e da il via alla sua esibizione.
Il diverso scenario apre, ovviamente, alla partecipazione del pubblico, una partecipazione che, ci teniamo ad evidenziare, è “estremamente multimediale”.
Gli operatori professionisti riprendono l’artista che canta ed il pubblico ma, allo stesso tempo, tutto il pubblico riprende l’artista e gli operatori.

Chiunque coinvolto nella scena svolge sia il ruolo di attore sia di regista sia di operatore.

C’è una evidente commistione di ruoli.

Chiunque si sente “formidabile”.

I pendolari-pubblico-operatori-registi si accalcano nel vagone della metro pur di riprendere, si mettono in cerchio attorno a Stromae , smartphone o macchina fotografica alla mano (siamo nel 2013 molti hanno la macchina fotografica che svolge la funzione di videocamera).
Ciò ci porta,  dopo aver visionato il video più volte,  ad interessanti considerazioni:

  • Le uniche persone che non utilizzano strumenti elettronici e non sono interessati alla ripresa sono:
    • Alcune bambine, molto piccole, e la loro mamma (che deve badarle e allo stesso tempo cerca di assistere all’esibizione).
    • Una signora con la maglia bianca e uno scialle verde, l’unica tra le prime file che non sente la necessità di riprendere con il proprio dispositivo e sceglie di vivere appieno l’esperienza. Sorride. Probabilmente è l’unico “spettatore non digitale” presente nel pubblico. L’unica persona la cui identità reale prevale al 100% su quella digitale.
    • Stromae, anche se a dire il vero utilizza un microfono.
  • Tutti gli altri non vivono appieno l’esperienza, sono lì, ma decidono di mediare l’esperienza visiva tramite il proprio smartphone, sono spesso costretti a vedere tramite il proprio video, per controllare se la ripresa è soddisfacente. Stanno già pensando con chi condividerlo, se tagliare qualche scena non venuta troppo bene, quali hashtag aggiungere nei propri post.
    Sono lì ma, allo stesso tempo, stanno generando materiale da pubblicare in rete, sono già altrove. Sono proiettati in rete.
  • Non c’è consapevolezza nel fatto che l’esperienza reale viene in parte limitata dal voler riprendere tutto.

Perché molti, moltissimi, quasi tutti, sentono la necessità di usare il proprio dispositivo elettronico?

  • Perché sanno che la propria web reputation, può migliorare notevolmente se condividono un’esperienza così originale con un artista eclettico e affermato.
  • Perché noi tutti viviamo in una società (in parte) virtuale, viviamo all’interno di una rete social.
  • Perchè vogliamo il consenso della nostra rete, anzi vogliamo estendere la nostra cerchia oltre le nostre quotidiane conoscenze.
  • Per rafforzare la propria autostima, per essere,  per il breve tempo di un webtrend, popolari.
  • Perché amiamo condividere, raccontare, esprimerci, socializzare.
  • Perchè i precedenti media, per decenni, nel rispetto del modello broadcast 1 a molti, ci avevano relegato nell’innaturale ruolo di spettatori completamente passivi.

Ad un certo punto il pubblico, che accerchia Stromae, comincia a cantare assieme a lui, tutti cantano e tutti riprendono.
E’ l’apoteosi del modello “Multicast” molti a molti dove ciascuno di noi è protagonista, regista, video-operatore, video-maker, social influencer.

Ci è venuta in mente  una nostra frase, presente in un articolo di circa due anni fa…
“Un modello di comunicazione multicast, molti a molti, totalmente anarchico, soffocato dall’entropia, dove ogni frase può trasformarsi in webtrend, ogni termine in buzzword”.

Questo è Internet, un luogo dove chiunque può condividere qualunque cosa, essere contemporaneamente spettatore e protagonista, dire il vero o il falso.
Dove un singolo evento può generare decine di video pubblicati in rete su Facebook, WhatsApp, Instagram, Telegram, Twitter.  E raggiungere milioni di nodi.
Dove il reale si confonde, si surroga, si piega al virtuale pur di essere presente e popolare.

Questo esempio dimostra che non è più possibile fermare il processo di digitalizzazione della nostra società.

Una società in cui l’informazione è veicolata solo da esperti di settore, dai quotidiani e dalle tv è sicuramente più affidabile nelle fonti e nei contenuti ma priva di alcuni elementi cardine del XXI secolo: L’immediatezza, la sovraesposizione, la partecipazione corale.

Siamo andati ben oltre il modello “broadcast”, da oltre un decennio. Siamo mani, piedi, testa e smartphone completamente dentro ad un modello “multicast”, dove la stessa informazione arriva da infinite fonti. Dove l’entropia, almeno ad oggi, tiene il banco e vince.

Ogni spettatore  può cantare, può fare il regista, può condividere la sua esperienza in rete, nei suoi spazi social.

Ciò non vuol dire che l’attuale modello di comunicazione è perfetto, ne immutabile. Tutt’altro. Possiamo e dobbiamo migliorare il nostro percorso di digitalizzazione sociale, dobbiamo educare ad un uso equilibrato e consapevole di Internet. Dobbiamo spiegare le conseguenze che ha ogni singolo gesto fatto in rete e normare la rete.
Ma non è possibile tornare ad un  modello in cui gli spettatori sono passivi e silenti. Questo video lo dimostra.

Il futuro di Internet è incerto.
Di certo, in questo strano articolo, c’è solo il fatto che Stromae è “formidable”. 
E un pò, lo diciamo sottovoce, lo è anche il suo pubblico.

Mondoduepuntozero