Leonardo da Vinci .vs. Google

Abbiamo cercato “Leonardo da Vinci” su Google. Perché cercare il grande Leonardo in rete? Abbiamo scelto un personaggio straordinario, unico, conosciuto in tutto il mondo, proprio per evitare ambiguità in fase di ricerca.
Unicità rafforzata anche dalla presenza di più termini di ricerca, parole inequivocabili come “leonardo” e “vinci”. Un brand fortissimo, per dirla in termini attuali.
Inoltre Leonardo ci ha lasciato un patrimonio immenso, anche quantitativamente, di scritti, progetti, disegni, opere, …
Lo abbiamo scelto per meglio capire il rapporto in rete tra storia e attualità.

Il primo passo effettuato ci ha messo a dura prova. Abbiamo scritto “leonardo” e il suggeritore di Google ci ha proposto Leonardo Di Caprio. Per qualche attimo abbiamo vacillato, pensato di smettere e andare a fare una passeggiata in spiaggia.

leonardo

Poi ci siamo fatti forza, abbiamo deciso di scrivere anche “da Vinci” e di premere il “cerca”.
Abbiamo “navigato” da pagina 1 sino a pagina 11, approfondito i primi 110 risultati esito della ricerca. Cosa piuttosto insolita, i cyberutenti in genere si accontentano di quanto viene proposto in prima pagina.

Ecco la prima pagina esito della ricerca di Google!!

Al primo posto abbiamo trovato Wikipedia, l’enciclopedia di riferimento della rete.

Wikipedia è un modello democratico e allo stesso tempo selettivo. Permette a tutti di proporre informazioni che sottopone al giudizio dei wikipediani stessi.  Non si tratta di un sistema infallibile ma è in grado di sostenere il fabbisogno informativo della rete. Un modello oligarchico – collaborativo – online che produce, continuamente, informazione di discreto livello.

Oggi per paradosso, e per restare in tema, Wikipedia in rete è più importante di Leonardo da Vinci. Non ci credete? Proseguite con la lettura.

Nel mentre che scorriamo la lista notiamo la presenza, evidente nella parte destra dello schermo, di immagini e contenuti afferenti all’artista, è Google che ci propone il “suo punto di vista” immediatamente cliccabile. Immagini ben evidenti, informazioni sintetiche, molto sintetiche. Una sorta di “liofilizzazione” della vita e delle opere di Leonardo. Buona da leggere prima che scatta il semaforo.

Leonardo_on_google

Ai più attenti non sarà sfuggito, tra le ricerche correlate, in posizione centrale, l’onnipresente Leonardo di Caprio. La sua presenza tra Michelangelo, Raffaello, Botticelli e Van Gogh da il giusto senso al rapporto che c’è oggi tra informazione e Google.

Dopodiché?

Al terzo posto l’Enciclopedia Treccani, al settimo il Museo Nazionale Scienza e tecnologia. Non male.
Ma nella lista c’è veramente un po’ di tutto: Uno stradario online, scuole superiori, campus, università, decine di istituti pubblici e privati che fanno didattica utilizzando il nome di Leonardo, un centro medico diagnostico, …

Volete aprire una scuola? Siate originali, non chiamatela “Leonardo Da Vinci”.

Per individuare altri cenni storici sul personaggio dobbiamo arrivare a pagina 4 dove troviamo la BBC.
Pensando di essere sulla buona strada continuiamo a scorrere la lista, rimaniamo però delusi, troviamo finanziarie, alberghi e mostre itineranti.

Che confusione!

Al settantesimo posto, in questa batracomiomachia di omonimi,  troviamo udite udite la National Gallery.
All’ottantunesimo la biografia della Britannica e poco dopo un’altra biografia.
E subito dopo un albergo con piscina, chissà se Leonardo gradiva fare il bagno. Stiamo andando fuori tema, la colpa è tutta di Google. Forse ci conviene tornare a scuola, quale istituto? Il Leonardo da Vinci di sicuro, possibilmente a via da Vinci.
Al centodecimo posto (e dintorni) troviamo i disegni di Leonardo. Tana libera tutti!

Cosa dire?

Google non entra in merito sulla ricerca, favorisce di gran lunga i contenuti attuali, favorisce la popolarità. Una scuola è più attuale e popolare del personaggio storico da cui prende nome. Un Centro Medico diagnostico delle sue opere. Un paradosso.

Tranne Wikipedia, che gode di una reputazione altissima in rete, i riferimenti storici e culturali sono equamente sparsi nelle pagine. Anzi nel nostro caso sono maggiormente presenti nelle pagine 7, 8 e 11. Quindi tra il settantesimo e il centodecimo posto.

La presenza di una bella piscina, di uno sconto, un’offerta favoriscono il “click”, ma con il personaggio storico non hanno nulla a che fare.

Abbiamo cercato Leonardo da Vinci, mica uno qualsiasi, come è possibile?

Gli algoritmi di Google trattano quantità inimmaginabili di informazioni, le razionalizzano in base a criteri standard, privilegiano la vicinanza geografica, la presenza di tutti i termini ricercati, i click e la diffusione nei social.
Così facendo elevano per lo più contenuti attuali, molto popolari, validi nel breve periodo, a discapito di contenuti storici, culturali, narrativi.
Viceversa, ad essere obiettivi, anche le istituzioni quando propongono contenuti culturali spesso non seguono regole tipiche del web, scegliendo una sorta di oblio.

Ci chiediamo dopo questo esperimento, quanto l’utente in rete è consapevole di ciò, quanto avanti si spinge nella ricerca di un argomento. Internet è un universo virtuale immenso, dalle infinite opportunità. Ma proprio come succede nel nostro “universo reale” è necessario sapersi muovere, avere gli strumenti per navigare se non ci si vuole perdere.
Da domani quando qualcuno ci chiederà di Leonardo da Vinci risponderemo… Di chi stai parlando? Dell’albergo  con piscina, della scuola superiore o della  finanziaria con ottimi tassi d’interesse?

Grazie Leonardo, grazie per tutto quello che ci hai lasciato, anche se è un po’ difficile ritrovarlo in rete.

Mondoduepuntozero.

Nota 2.0: La lista risultati di Google varia a seconda della località, del momento e delle ricerche pregresse effettuate. Non è detto quindi che la lista risultati esito di una vostra analoga ricerca riporti i nostri stessi risultati.