Estimote Stickers e le briciole 2.0 di Pollicino

Il nostro rapporto con internet, sino ad oggi, è stato di tipo attivo e consapevole: siamo noi a decidere quanto collegarci, cosa cercare, chi contattare o semplicemente quando verificare se ci sono novità.  Siamo risorse attive che utilizzano un sistema virtuale globale.

Internet  è, dal punto di vista interattivo, simile al nostro telefono di casa, contattiamo o decidiamo di rispondere a stimoli provenienti da altri contatti,  un sistema autopoietico i cui confini hanno precisi limiti.
E’ necessario utilizzare un devices, un dispositivo elettronico, per connettersi alla rete, altrimenti non si può entrare.

Inizialmente tale connessione era possibile solo tramite un personal computer, uno strumento che necessita, ancora oggi, tempi di attesa per l’accensione e il collegamento in rete. Successivamente sono arrivati altri dispositivi, più immediati, smartphone e tablet, che si attivano in un attimo e che si possono portare in tasca o in borsa e, quindi, ci permettono di essere molto spesso in rete, molte volte nell’arco della nostra giornata.

Questi dispositivi rappresentano solo il primo passo verso l’innovazione, negli anni a venire nuovi strumenti ci permetteranno di miscelare, sempre più, il mondo reale con il cyberspazio.

I primi strumenti che appartengono a questa nuova generazione sono i,  già citati in passato,  glasses, gli occhiali che aumenteranno la nostro percezione della realtà aggiungendo informazioni a noi utili: cartelli stradali, indicazioni sul traffico, informazioni  mediche, giudizi di altri cyberutenti sul ristorante o l’albergo che ci interessa, avvisi di pericolo, la presenza di un nostro amico che sta camminando nelle vicinanze, ….

La realtà diventerà, a brevissimo, una composizione di stimoli e situazioni reali e virtuali.

La tecnologia  Bluetooth Smart, o la sua naturale evoluzione poco importa,  faciliterà questo interscambio di informazioni tra i nostri due universi, reale e virtuale.

In ogni centro commerciale, ufficio comunale, scuola, biblioteca, bar, cinema, … saranno infatti presenti piccoli strumenti in grado di rilevare la nostra posizione GPS e di fornirci, immediatamente e conseguentemente, informazioni potenzialmente utili.
I dispositivi che ad oggi svolgono questa funzione sono denominati iBeacon.

Gli iBeacon sono già attivi in tutti gli Apple store statunitensi e permettono di ricevere sul proprio smartphone  informazioni relative al dispositivo a noi più vicino nel negozio, una sorta di commesso virtuale sempre a nostra disposizione che ci spiega le caratteristiche dell’oggetto di nostro interesse.

Ancora più importante il loro uso, seppure in via sperimentale, nell’aeroporto di San Francisco, in questo caso i segnalatori intercettano la posizione del passeggero e suggeriscono ai viaggiatori non vedenti o ipovedenti il percorso da seguire, il gate da raggiungere, tramite lettore “VoiceOver“.

Esistono analoghe sperimentazioni, in atto o in corso d’avvio, presso altri aeroporti internazionali ed anche in alcune metropolitane, come quella di Londra.

In sintesi uno strumento reale, un piccolo segnalatore, incrocia linee virtuali con i nostri passi (reali) per fornirci in tempo reale informazioni (virtuali) sul mondo reale a noi circostante. È evidente la promiscuità tra reale e virtuale che rende il confine tra i due universi sempre più sottile.

Non è  un caso che la traduzione letterale del termine “beacon” è “faro”, proprio per la potenziale luce che questi strumenti possono fare illuminando alcuni aspetti del nostro quotidiano.

Questa nuova  tecnologia si sta rivelando discretamente economica sia in termini di installazione e attivazione , si parla di circa 20 dollari a postazione,  sia in termini di consumi energetici per i dispositivi che ricevono le informazioni, per ora smartphone e tablet, in futuro orologi smart, occhiali digitali e chissà cos’altro.

L’ultima frontiera è quella degli “Estimote Stickers“, piccoli beacons adesivi, quasi impercettibili, posizionabili ovunque in modo da permettere la costruzione di innumerevoli percorsi virtuali, infinite situazioni in cui i nostri smartphone, smartwatch, google glass, …  ricevono informazioni aggiuntive dalla rete.

Il telepass, il bancomat, il navigatore satellitare, i cartelloni segnaletici in autostrada sono gli antesignani di questa nuova simbiotica generazione di strumenti. Un surplus di informazioni digitali  in grado seguirci passo passo  che va a sommarsi al nostro network sociale che già da qualche anno miscela amicizie reali con amici virtuali conosciuti in rete.

Riusciremo a trarre beneficio da questa giungla di informazioni virtuali?
Fornire oggi  informazioni utili ai non vedenti è di certo un pregevole risultato, più difficile invece ipotizzare gli effetti di questo bombardamento di informazioni digitali sulle prossime generazioni. Il rischio, plausibile, inutile negarlo, è di  concentrare buona parte della nostra attenzione verso contenuti digitali, distogliendola da eventi naturali, concreti.

Di certo questa tecnologia farà nei prossimi anni passi da gigante perchè trainata dal mondo del commercio che vede nella possibilità di seguire da vicino il cliente/utente il modo migliore per incentivare un acquisto.

Diventeremo tanti  Pollicino 2.0,  in pieno bosco accenderemo il nostro smartphone e, grazie agli estimote stickers posizionati su ogni albero, ritroveremo facilmente la strada di casa…

MondoDuePuntoZero


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